Wissenschaftliches Programm / 5 Juli / Parallelvorträge 11:00 - 12:30

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Caring the carers / Prendersi cura di chi si prende cura

Melinda MEDGYASZAI

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Melinda MEDGYASZAI

I’m a psychotherapist, specialised in cognitive behavioral therapy. I take part in the work of the Connection ’96 Mental Health Association in Veszprém, a member of the Hungarian Federation of Telephone Emergency Services. I work in Veszprém Csolnoky Hospital in psychiatric care centre and – being specialized in microbiology also – in National Mycobacteriology Reference Laboratory of Korányi National Institute for Pulmonology, and as an expert for European Commission. 


Sono una psicoterapeuta, specializzata in terapia comportamentale cognitiva. Prendo parte ai lavori della Connection '96 Mental Health Association di Veszprém, sono membro della Federazione ungherese dei servizi di emergenza telefonica. Lavoro presso centro di cura psichiatrica dell'Ospedale Csolnoky di Veszprém  e - essendo anche specializzata in microbiologia - lavoro nel Laboratorio Nazionale di riferimento di Microbatteriaiologia dell'Istituto Nazionale di Pneumologia di Korányi e come esperta per la Commissione Europea.


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Abstract

Caring the carers

Burnout syndrome is a well-known phenomenon, an international epidemic in the service sector – especially in the so called helping professions. A number of studies analyzed the causes, symptoms and possible antidotes of this mental condition that costs dearly not only the individual but the society as a whole as well. Volunteers of IFOTES are also in helping profession, why should they be free from burnout? Burnout is a “state of mental and physical exhaustion caused by one’s professional life.” There are a number of symptoms of Burnout such as: chronic fatigue, insomnia, impaired concentration and attention, anxiety, depression, loneliness etc. This condition does not develop overnight. Its effects are creeping up undetected and may contribute to resign from a job without even being recognized by the individual. Burnout’s road leads from unfounded idealism through frustration to apathy. Burnout has different causes such as: mental stress, responsibility, lack of feed back, conflicts, irregular working hours, IT problems, harassment, work-life balance or the lack of coping possibilities like control, support, holidays and so on. What to do? Burnout can be prevented. There are evidence based interventions: physical factors, organization issues can be rearranged, coping mechanisms can be supported, and stress management can be improved with relaxation techniques: mindfulness, autogen training, progressive relaxation, yoga – or whatever works. 

The main point is: by preventing the development of Burnout to a debilitating condition we can enhance our co-workers well-being and the smooth operation of our help-lines as well.


Prendersi cura di chi si prende cura

La sindrome del burnout è un fenomeno ben noto, un'epidemia internazionale nel settore dei servizi, specialmente nelle cosiddette professioni di aiuto. Un certo numero di studi hanno analizzato le cause, i sintomi e gli eventuali antidoti di questa condizione mentale che costa caro prezzo non solo al singolo individuo ma anche alla società nel suo insieme. Anche i volontari di IFOTES sono inseriti in una professione di aiuto, perché dovrebbero essere lontani dal burnout? Il burnout è uno "stato di esaurimento mentale e fisico causato dalla propria vita professionale". Vi sono numerosi sintomi di burnout, come stanchezza cronica, insonnia, difficoltà di concentrazione e attenzione, ansia, depressione, solitudine, ecc. Questa condizione non si sviluppa improvvisamente. I suoi effetti si stanno insinuando inosservati e possono contribuire a dimettersi da un posto di lavoro senza nemmeno essere riconosciuti dall'individuo. La strada del burnout conduce, attraverso la frustrazione, da un idealismo infondato all'apatia. Il burnout ha cause diverse come: stress mentale, responsabilità, mancanza di feedback, conflitti, orari di lavoro irregolari, problemi informatici, molestie, equilibrio tra lavoro e vita privata o mancanza di possibilità di coping come controllo, supporto, vacanze e così via. Cosa fare? Il burnout può essere prevenuto. Vi sono interventi basati sull'evidenza: i fattori fisici, i problemi organizzativi possono essere riorganizzati, i meccanismi di coping possono essere supportati e la gestione dello stress può essere migliorata con tecniche di rilassamento: mindfulness, training autogeno, rilassamento progressivo, yoga o qualsiasi altra cosa. 

Il punto principale è: impedendo lo sviluppo del burnout a una condizione debilitante, possiamo migliorare il benessere dei nostri collaboratori e il corretto funzionamento delle nostre linee di assistenza.