Lingua: Italiano, con traduzione in tedesco, inglese e francese
Back to: Programma Scientifico - 6 LuglioSala principale del teatro / Dalle 14:45 alle 15:30
Professore di Psicologia Clinica all'Università di Udine e direttore del master in Meditazione e Neuroscienze, il Prof. Fabbro è laureato in Medicina, con specializzazione in Neurologia. Inizialmente ha lavorato come ricercatore in Neuropsicologia e successivamente in Fisiologia umana e Psicologia dello sviluppo e dell'educazione. Dal 2001 al 2005 è stato professore ordinario di Fisiologia, dal 2006 al 2018 professore ordinario di Neuropsichiatria infantile all'Università di Udine. Le sue aree di ricerca comprendono: la neurolinguistica del bilinguismo, lo studio delle basi biologiche delle emozioni e della personalità, lo studio delle basi neuropsicologiche della coscienza, i fenomeni religiosi e la meditazione. È anche interessato alle relazioni tra neuroscienza, psicologia e filosofia.
Autore di numerose pubblicazioni. Tra le più recenti: Le neuroscienze: dalla fisiologia alla clinica (Carocci, Roma, 2016); Neuroscienze del bilinguismo (Carocci, Roma, 2018); Identità culturale e violenza (Boringhieri, Torino, 2018); La meditazione mindfulness (Il Mulino, Bologna, 2019).
Gli esseri umani, e i loro antenati (australopithecus, homo habilis, homo erectus, homo heidelbergensis), si sono evoluti in gruppi di cacciatori-raccoglitori la cui numerosità ha determinato la crescita del cervello e ha forgiato, in maniera indelebile, la loro mente. La socializzazione umana si riferisce al numero di individui che compongono le famiglie (15), i campi di pernottamento (45), i villaggi (150) e i popoli (1500 individui) di tutte le società di cacciatori-raccoglitori del mondo. Società che non rispettano questi numeri generano disagio sociale, psicologico e solitudine. Con l’invenzione del linguaggio, avvenuta circa 80.000 fa, i gruppi umani hanno cominciato a differenziarsi culturalmente. Ogni lingua, ogni cultura e ogni religione scolpiscono il cervello in una maniera caratteristica. Le identità culturali permettono di unire i componenti di un popolo e di differenziarli dagli altri popoli, favorendo l’aggressività intraspecifica tra i diversi gruppi umani. L’autore suggerisce una serie di strategie per diminuire la sofferenza sociale, la violenza umana e il disagio psicologico, nel rispetto dei numeri caratteristici che sostengono la socializzazione umana più autentica.